Testa di Cristo coronata di spine

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Testa di Cristo coronata di spine

Ferraù Fenzoni (Faenza 1562 – 1645)

Olio su rame ovale, cm. 6,2 x 4,9

Il capo di Cristo, cinto da un’ampia corona di spine, è reclinato leggermente verso la spalla sinistra mentre lo sguardo rivolto al cielo corregge la mancata frontalità puntando verso un preciso asse verticale. I globi oculari sembrano ingrandirsi in tale rotazione che invece lascia inalterato il resto del viso.

Folte chiome di capelli cadono sulle spalle formando enormi boccoli che muovono a spirale.
Un registro curvilineo è applicato anche alla barba, divisa su due ripartizioni quasi cilindriche. Sovradimensionate sono anche le gocce di sangue, che scendono incanalandosi in
 una sequenza purpurea.

Il piccolo dipinto su rame è indubbiamente poggiato su uno dei famosi prototipi di Guido Reni.

Si tratta infatti di una interpretazione che pur traendo spunto da quel nobile modello, riesce a portarlo verso una destinazione diversa, che risulta autonoma, malgrado sia rimasta fino ad ora nell’anonimato.

Il pittore che a mio avviso realizzò questo omaggio dall’intonazione grafica, si trovava in età più che matura, era già un artista conosciuto e stimato da molti decenni.

Mi riferisco al faentino Ferraù Fenzoni nato addirittura una dozzina di anni prima del Reni e che almeno dagli anni Ottanta del Cinquecento aveva ricevuto prestigiose commesse di lavoro per i tanti cantieri decorativi promossi da papa Sisto V. 

Estratto dalla scheda del Prof. Massimo Pulini