Suicidio di Sofonisba

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Suicidio di Sofonisba

Bottega di Giangioseffo Dal Sole

Olio su tela, cm. 44 x 35

Descrizione: Una luce fredda, quasi innaturale, evidenzia in questo piccolo dipinto i gioielli, le increspature dei tessuti e dei capelli, la bocca e gli occhi umidi di lacrime di una giovane regina. Pur non essendo visibile alcun elemento spaziale e` questa stessa luce a parlarci di un interno, di un contesto intimo entro il quale, solitamente, viene rappresentato il Suicidio di Sofonisba.

La regina di Numidia, antico territorio nord africano corrispondente all’attuale Algeria, e` raffigurata con un turbante e una tazza d’oro in mano, mentre si appresta a bere il veleno per non cedersi prigioniera all’esercito romano. Sofonisba, dopo la sconfitta del marito Saface divenne la preferita del sovrano berbero Massinissa, ma Publio Cornelio Scipione detto l’Africano temeva che questa relazione portasse il popolo berbero a contrapporsi a Roma, da qui la minaccia di arrestare la regina e l’epilogo tragico compiuto per mezzo dello stesso veleno che Massinissa fornì a Sofonisba.

Gli occhi languidi rivolti al cielo, il volto ovale, rincalzato dalle volute del turbante e costruito da caratteri ideali, lontani da qualsiasi ritratto, appare tipico della tradizione pittorica bolognese a cavallo tra Sei e Settecento.

Massimo Pulini