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Scontro tra un’aquila e un cane per la preda

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Scontro tra un’aquila e un cane per la preda 

Philipp Peter Roos (Saint Goar 1657 – Roma 1706)

Coppia di dipinti ad olio su tela

Questi due fini dipinti che si qualificano, oltre che per la notevole scioltezza d’esecuzione, per la perfetta conservazione – sono infatti in prima tela – sono davvero due capi d’opera di un petit – maître dal talento squisito: Philipp Peter Roos detto “Rosa da Tivoli”.

Philipp giunge a Roma nel 1677  e, plausibilmente, frequenta la bottega di Giacinto Brandi, al tempo uno degli artisti più affermati. Infatti nel 1680 ne sposa la figlia, dalla quale avrà due figli a loro volta pittori, Jacob e Cajetan. L’ ‘escalation’ di Philip è veloce e senza intoppi, a ulteriore testimonianza di un artefice che al tempo era tenuto decisamente da conto: infatti se nel 1683 divenne Virtuoso del Pantheon e fu anche Accademico di san Luca in più si potè permettere una carrozza personale; un privilegio che testimonia anche di un agio economico non indifferente, coronato dall’acquisto di una casa a Tivoli con tanto di terreno, dalla quale pare non si spostò mai per l’intero arco dell’esistenza.

Nella coppia di dipinti da noi proposti viene  raffigurato il momento in cui due predatori stanno lottando per il loro bottino: anzi, in un dipinto parrebbe che l’aquila si stia appropriando di quel che spetta cane, mentre nell’altro lavoro parrebbe che proprio il segugio sia riuscito ad estorcere a sua volta la preda al volatile, in un confronto / contrasto di due momenti opposti e complementari.

Alessandro Agresti