Il Saltarello

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Il saltarello

Paolo Monaldi (Roma 1710 – 1780/90)

Studio per il ciclo pittorico di Villa Chigi, Ariccia

Olio su tela, cm. 80 x 108, siglato PM

Descrizione:Su Paolo Monaldi non esistono studi chiarificatori nonostante che i suoi dipinti siano apparsi con una certa frequenza in campo antiquariale e che il pittore sia stato l’artefice con Paolo Anesi, di cui frequenta la bottega e col quale collabora dipingendo figure per le sue vedute romane, di quell’eccezionale ciclo decorativo costituito dalle grandi tele di Villa
Chigi (1767). Proprio in virtù del ciclo chigiano potrà essere infine annoverato tra i migliori pittori di genere e paesaggio del suo tempo. Il dipinto che andremo qui a esaminare, battezzato Il saltarello, è lo studio per una di queste grandi tele commissionate per il fumoir al pianterreno della villa.

In primo piano, scorrendo da sinistra, due suonatrici di tamburello, circondate da tre musicanti, con labbra un poco schiuse sembrano intonare un canto. Un pifferaio, seduto sul prato, tiene una brocca gialla al suo fianco. Guardando attentamente, sulla panciuta terraglia possiamo scorgere le iniziali ”P. M .”, con cui spesso il Monaldi sigla le sue opere. Al centro un folto gruppo di personaggi, zibaldone di gioventù in abiti campagnoli, maschere, viandanti e pellegrini, danza e beve a passo di “saltarello”, ballo che presta il titolo al dipinto. Sulla destra della tela è raffigurata una donna seduta a un tavolo imbandito che, tirata per la mano da un giovane, rifiuta di alzarsi, mentre un personaggio con le vesti da cacciatore li guarda divertito. Dietro a loro tre figure sedute a un secondo tavolo, si mostrano in quel che appare come un amabile cicaleccio. Quello che più si evidenzia in questo dipinto, così ben costruito nella gestualità dei personaggi, nel movimento degli stessi e nella loro ambientazione, è che qui si fa teatro: una mise en scène.

Estratto dalla scheda della Prof. Anna Maria Cucci