Ceramica “Alla porcellana”

Ceramica antica '500
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Inizi sec. XVI

Fiasca da pellegrino recante iscrizione “VINO FRESCO” – cm. 20 x 18 x 9

Descrizione:

La nostra maiolica rientra in quel genere di “forme chiuse” comunemente definite fiasche “da pellegrino”, per via delle anse e dei piccoli piedi forati (qui doppiamente), che permettevano di portarle a tracolla per mezzo di un cordone.

Decori alla porcellana si susseguono in fasce concentriche, inframezzate da linee geometriche piu` sottili in bianco e blu, come volevasi a imitazione del delicato prodotto orientale, dei rinomati ceramisti della dinastia Ming: «Porcellana cosi` dicevano un genere di pitture, che consisteva in sottilissimi fiorami turchini con minutissime foglie e bottoncini in campo bianco.» (Historia delle Pitture in Majolica, G. B. Passeri, 1857. P.74). La fascia esterna,dipinta in blu, porta al centro, sotto al colletto, la scritta “VINO FRESCO” (molto rara), entro girali vegetali.La banda piu` larga presenta un decoro a volute floreali che si rincorrono circolarmente e tramite un susseguirsi di linee di colore blu ad andamento concentrico, alternato a fasce a fondo “risparmiato” bianco, delimitano la larga striscia interna ad ogive incornicianti l’umbone. Il colletto del recipiente, parzialmente restaurato all’orlo, converge internamente in un foro a imbuto, sede di un tappo (non piu` presente), che si ancorava tramite una corda, a un forellino (ancora visibile) tra l’apertura e il manico.La base reca due segni blu quasi scarabocchiati che potrebbero indicare un marchio del ceramista o della bottega, o essere semplicemente una prova di colore fatta a punta di pennello.Stato di conservazione: Ricomposta con piccole integrazioni. Ricostruzione del tondino centrale.

Estratto dalla scheda della Prof.ssa Anna Maria Cucci